Vita al nido

Vita al nido

martedì 29 dicembre 2015

L'angolo della lettura

Foto: Angolo lettura al nido
Strutturato per la socializzazione, la fantasia, la lettura di immagini e l'ascolto delle prime storie, questo spazio ha il compito di favorire la concentrazione, l'ascolto, l'interazione e la conversazione con "se stessi" attraverso i libri.
E' bene, quindi, collocare questo ambiente in uno spazio protetto e lontano da distrazioni e rumori. 

La disponibilità dei libri, diversi per: forma, consistenza e caratteristiche percettive, aiuta il bambino ad arricchire le proprie informazioni, appagando così il suo naturale bisogno di conoscenza.
In questo spazio i libri, collocati in uno o più espositori e sistemati per suscitare curiosità e interesse, devono essere ben visibili e a portata di mano dei bambini.
Foto: Angolo lettura

Gli angoli possono essere definiti spazi per il gioco e per l'apprendimento, specificamente strutturati.
Foto: Angolo lettura con cuscini e tappeti
Sarebbe opportuno allestire questo ambiente con tappeti, cuscini e poltrone, in quanto l'approccio al libro deve essere comodo e piacevole per permettere al bambino di rilassarsi, favorendo così la possibilità di esternare emozioni e sentimenti.
Questo spazio favorisce l'approccio cognitivo al libro in situazioni sia di uso autonomo, sia di piccolo gruppo.
Il racconto diventa un modo per parlare di situazioni ed eventi in maniera divertente e curiosa.
In quest'area i piccoli scopriranno il mondo delle fiabe e delle favole attraverso la conoscenza dei nuovi personaggi presentati dalle educatrici.


giovedì 24 dicembre 2015

Ripetiamo la storia!

Foto: Bambina sui libri
Lettura - Importanza della ripetizione
Caratteristica della lettura in asilo nido è la sua ripetizione immediata: i bambini chiedono la ripetizione della storia più volte consecutive ("Ancora!").
La ripetizione della storia permette ai bambini di esercitare il controllo sulle emozioni scaturite dalla lettura e sul suo contenuto (si pensi ad esempio alle parole nuove), e all'educatrice di individualizzare sempre più l'azione educativa della lettura (si pensi ad esempio a: verificare se le nuove parole sono state comprese con il significato inteso e la pronuncia corretta; proporre delle "estensioni" dell'attività ai bambini coinvolti in maniera individuale).

Se i bambini non chiedono la ripetizione, è probabile che quel racconto non sia coinvolgente o sia inadatto al loro livello di sviluppo (di solito manifestano tale disinteresse già durante il racconto).
Inoltre una lettura prolungata (oltre i dieci minuti) stanca i bambini che vorranno muoversi.
Nel primo caso è consigliabile provare subito con un altro libro, anche interrompendo la lettura in corso.
Nel secondo caso è consigliabile interrompere l'attività e far muovere i bambini.
La volta successiva l'educatrice potrà proporre una versione abbreviata della storia, o un altro libro.

La comprensione della lettura al nido
La comprensione della lettura è un aspetto che l'educatrice di asilo nido deve sempre valutare.
Foto: Alla scoperta di parole nuove

Infatti, la lettura di un libro permette al bambino di conoscere molte cose: parole nuove, azioni, emozioni, ecc., spesso indicate con termini più complessi e meno familiari.
Tutto ciò, soprattutto per le prime letture di un libro, può essere facilmente confuso o confondere il bambino.

L'educatrice deve quindi analizzare quanto ciascun bambino comprende, per:
  • migliorare la propria azione educativa;
  • permettere al bambino di usufruire al massimo della lettura come esperienza educativa.
Il metodo per farlo è l'analisi del feedback ricevuto da ciascun bambino e la ripetizione.

Analisi del feedback per la comprensione della lettura
Bambini sotto i 18 mesi:
Con i bambini sotto i 18 mesi, l'analisi del feedback è difficile.
E' consigliabile quindi selezionare i testi e le immagini in maniera da non essere ambigui per questa fascia di sviluppo, ripetere più volte le storie ponendo particolare attenzione alla pronuncia delle singole parole e, ove serve, connotandole con i toni emotivi della voce corretti ed uguali ad ogni ripetizione.
18-24 mesi:
Per i bambini tra 18 e 24 mesi circa, l'educatrice ripete le parti salienti di ciascuna pagina invogliando i bambini a confermare ripetendo alcune parole chiave.
Ad esempio: "Hai visto che qui A.... fa la nanna?" 
I bambini di quest'età risponderanno ad esempio: "...fa la nanna?"

Sopra i 30 mesi:
Per i bambini più grandi di 30 mesi lo strumento principale per l'analisi del feedback sono le domande dirette e gli stimoli al dialogo, poiché i bambini di asilo nido di solito non fanno domande specifiche su cose non comprese.


Fonte: (http://www.progettoasilonido.org/index.php/teoria-e-pratica-al-nido/progetto-educativo/61-lettura-al-nido)

mercoledì 16 dicembre 2015

La lettura al Nido

Foto: Lettura del libro con immagini
La lettura di libri con immagini, nelle sue varie forme, è uno degli strumenti educativi più duttili e stimolanti che le educatrici possono usare con i bambini di asilo nido.
Dato però lo sviluppo di questi bambini, la lettura al nido assume connotati diversi da quanto 
sarà nelle età successive.


La lettura in asilo nido
Il libro è uno strumento educativo che deve essere, nella maggioranza dei casi, mediato ai bambini da parte dell'educatrice con una lettura adeguata.
I tipi diversi di lettura all'asilo nido sono:

1. Lettura narrativa;
2. Lettura ad alta voce;
3. Lettura dialogata;
4. Narrazione;

1. Lettura narrativa:
La lettura narrativa è basata unicamente sulla lettura ad alta voce dell'educatrice.
Il testo è presentato al bambino così come scritto nel libro illustrato.
Questo tipo di lettura è tipico delle prime proposte di uno specifico libro, quando i bambini ancora non conoscono e non sono coinvolti nella storia.
Foto: Alla scoperta del libro


2. Lettura ad alta voce:
Lettura ad alta voce dell'educatrice, che propone, illustra e svolge la storia descritta nel libro in base ai feedback che riceve dai bambini.
Stimola la capacità di ascolto, aumenta i possibili stimoli per sviluppare l'attenzione, dilata i tempi di attenzione, favorisce la creazione di immagini mentali e di collegamenti tra i vari aspetti della storia.
Inoltre permette di passare in maniera naturale alla forma dialogata con il crescere dei bambini.
Questo tipo di lettura, basato sull'analisi dei feedback che i bambini inviano all'educatrice, è tipico delle prime esperienze con i libri (ad esempio di 12-18 mesi).
L'analisi del feedback è fondamentale per l'individualizzazione dell'esperienza di lettura con ciascun bambino; ad esempio, quando un bambino manifesta:

  • disagio o paura per una pagina specifica (ad esempio: cane che abbaia). In tal caso l'educatrice rassicura il bambino e prosegue velocemente.
  • apprezzamento, divertimento o necessità di ripetizione. In tal caso l'educatrice ripropone il segmento di storia, cercando di renderlo più coinvolgente e più significativo per il bambino e ripetendolo più volte. In tal modo si creano dei piccoli rituali tra ciascun bambino e l'educatrice, come soffermarsi su un'immagine dicendo alcune parole o aspettando che il bambino indichi o batta le mani, ecc.
Foto: Apprezzamento e divertimento al racconto
Nella lettura ad alta voce, l'educatrice riceve dai bambini e adatta quanto legge, mentre nella dialogata l'educatrice coinvolge proattivamente i bambini.


3. Lettura dialogata:
La lettura dialogata mira a coinvolgere in maniera intenzionale, proattiva e sistematica i bambini (con domande, stimolando i loro interventi, con rispecchiamento verbale, indicando parti dell'immagine, ecc.).
Il testo e/o le immagini del libro diventano così una base su cui l'educatrice con ciascun bambino crea una propria storia.
Questa storia interattiva sarà poi la base delle future ripetizioni nella lettura del libro (il bambino si aspetta di intervenire in quello specifico passaggio, con quella specifica frase).

La lettura dialogata delle educatrici è molto stimolante per i bambini: "Questi due stili (lettura narrativa e lettura dialogata) non differiscono per il ruolo assunto dall'adulto, che è sempre dominante e pedagogico, quanto per il diverso modo di tener conto del livello cognitivo del bambino. Mentre nel primo stile tale livello è determinato dalla rappresentazione che l'adulto ha di esso, nel secondo viene direttamente controllato durante l'interazione consentendo di calibrare adeguatamente gli interventi successivi. Questo stile sembra essere più efficace, specie quando i bambini presenti sono più di uno, ognuno con la sua specifica competenza linguistico-cognitiva" (Barbieri & Devescovi, 1989).
Foto: Lettura dialogata con i bambini

Inoltre, data la possibilità di scegliere preventivamente i libri e progettare educativamente i punti su cui stimolare i bambini, la lettura dialogata è da considerarsi la più interessante dal punto di vista operativo in un asilo nido.
La lettura dialogata è utilizzabile con un piccolo gruppo di bambini sopra i 18 mesi.

4. Narrazione:
Nella narrazione, il supporto grafico è solo una traccia su cui l'educatrice racconta a voce una storia (racconto orale).
Anche la narrazione può essere dialogata.
Oltre alla narrazione di una favola, fiaba o storia, altri esempi sono: i racconti che l'educatrice fa davanti l'armadietto di ciascun bambino, quando vi passa davanti; la storia che racconta usando le foto dei bambini; la storia che racconta usando i pannelli decorati appesi al muro.


L'educatrice di asilo nido durante la lettura
Il rapporto tra l'educatrice ed il bambino, durante la lettura, deve essere caratterizzato da un atteggiamento incoraggiante e di conferma con:
Foto: Comportamento dell'educatrice durante la lettura

  • Comportamento non verbale: sguardi e contatti oculari con ciascun bambino, annuire e sorridere, gesti coerenti con quello che si sta dicendo, disponibilità al contatto fisico.
  • Comportamento verbale: è importante il tono della voce calmo e tranquillo (un tono ironico, minaccioso o svogliato può disorientare qualche bambino).


Lettura e postura del corpo
In asilo nido sono solitamente usuali due posture:
1. Educatrice "poltrona", che contiene sulle ginocchia o comunque molto vicino a sé 2-4 bambini;
2. Educatrice seduta di fronte ai bambini (allo stesso livello).

1. Educatrice "poltrona"
Foto: Educatrice "poltrona"

Questa postura è tipica con i bambini sotto i 30 mesi o per usare il libro in un momento di contenimento fisico e emotivo di un bambino. E' importante in quanto, oltre al contatto fisico, promuove l'attenzione congiunta con i bambini.

2. Educatrice seduta
Questa postura facilita lo scambio di sguardi e favorisce la lettura dialogata con i bambini più grandi, anche in gruppo.

In entrambi i casi, la vicinanza fisica è una componente importante perché rassicura il bambino e aumenta il suo coinvolgimento emotivo nell'attività.


Fonte: (http://www.progettoasilonido.org/index.php/teoria-e-pratica-al-nido/progetto-educativo/61-lettura-al-nido)

venerdì 11 dicembre 2015

Il libro come... oggetto-giocattolo!

La fase del libro come oggetto-giocattolo si riferisce all'uso che un bambino sotto i 15 mesi può fare di tale strumento.
A quest'età, il bambino esplora in maniera pressoché identica qualsiasi oggetto che riesce ad afferrare, usando principalmente la visione, il tatto e l'oralità.
Compito dell'educatrice di asilo nido è permettere al bambino tale esplorazione del libro.
Naturalmente i libri che sono proposti devono essere dotati di caratteristiche idonee.

Foto: L'esplorazione del libro


Le rotture del libro-giocattolo
Nella fase di sviluppo in cui il libro è prevalentemente un oggetto-giocattolo, il bambino di asilo nido compie azioni come tirare e strappare e naturalmente mettere in bocca.
Nel caso di libri cartonati (cioè incollati sul dorso), ciò si traduce innanzitutto nel distacco delle pagine esterne dal resto del libro. 
Tale rottura è facilmente rimediabile con un veloce incollaggio da parte dell'educatrice di asilo nido.
Si noti che la colla della rilegatura usata originalmente può esser tossica per ingestione, quindi l'educatrice deve controllare che il bambino di asilo nido non metta in bocca un libro disassemblato.
Altre rotture sono invece il distacco di gruppi di pagine.
Questo distacco è solitamente successivo al distacco dalle pagine esterne.
E' rimediabile con un incollaggio da parte dell'educatrice.
Si può avere inoltre lo strappo di una pagina da parte del bambino, sebbene in casi rari (i libri cartonati per bambini nella fase del libro-giocattolo sono solitamente resistenti a tal azione).
Il danno più presente nei libri proposti ai bambini sotto i 15 mesi è solitamente l'usura degli angoli dovuta alla combinazione di saliva e azione meccanica della bocca.
Questi danni non sono rimediabili.


Educatrice e rotture del libro-giocattolo
Foto: Libro oggetto-giocattolo

L'educatrice di asilo nido deve essere consapevole che le rotture e l'usura di un libro, usato come oggetto-giocattolo, sono perfettamente naturali e fanno parte dell'uso stesso.
Questo uso naturale e queste rotture contrastano però con i seguenti 3 aspetti:



1. Resistenze psicologiche di alcune educatrici:

La consapevolezza delle naturali rotture del libro in quanto oggetto-giocattolo si scontra talvolta con resistenze psicologiche delle educatrici di asilo nido.
Tra le resistenze emergono:

  • alcune educatrici possono percepire come "improprio" l'uso di un libro come oggetto-giocattolo fatto da un bambino. Di conseguenza, vedono la proposta di tale strumento come uno "spreco" didattico;
  • alcune educatrici possono inoltre percepire le rotture del libro giocattolo come uno "spreco economico", da dover giustificare alla Dirigenza.
Tali resistenze possono indurre un'educatrice a non proporre il libro come oggetto-giocattolo.
E' consigliabile che tali resistenze siano fatte emergere e affrontate in una riunione del gruppo di lavoro.


2. Incompatibilità con il Sistema di Gestione della Qualità adottato nel Servizio:

Di solito, i Sitemi di Gestione della Qualità del Servizio di asilo nido tipico stabiliscono che gli oggetti e i giocattoli a disposizione dei bambini debbano essere integri.
Foto: Lo spazio dei libretti

Questo sembra andare a detrimento dell'uso del libro come oggetto-giocattolo facilmente usurabile.
In realtà, in quasi tutti i Sistemi di Gestione della Qualità per gli asili nido che considerino anche l'aspetto educativo, gli oggetti devono essere integri ma nel contempo funzionali pedagogicamente.
Un libro le cui pagine siano state staccate dagli stessi bambini e che, alcuni mesi dopo (una volta incollate o attaccate insieme con l'educatrice) sarà usato nuovamente dai bambini ormai cresciuti, ha un chiaro valore educativo.
Perciò l'obbligo non riguarda avere sempre il libro integro,
bensì iniziare ogni anno educativo con un libro integro, che sarà poi consumato e ricreato dai bambini.

L'educatrice di asilo nido deve sempre controllare, prima di ogni uso del libro da parte dei bambini, che questo non possa divenire pericoloso per la loro salute o incolumità fisica (ad esempio: piccoli pezzi che si staccano, rilegatura con materiali pericolosi che possa essere messa in bocca, pezzi taglienti, ecc.).
In questi casi il libro deve essere eliminato.

3. Costo di sostituzione:
Sebbene un libro possa essere usato dall'educatrice di asilo nido anche dopo la sua rottura, esso dovrà essere prima o poi sostituito.
Si consideri inoltre che:

Foto: Libretti
  • la durata di utilizzo di un libro (non in materiale plastico) per i bambini sotto i 12 mesi è solitamente uguale ad 1 anno;
  • i libri in materiale plastico, pur più duraturi e più facilmente mantenibili (per la facilità di lavaggio e disinfezione) sono meno apprezzati dai bambini rispetto a quelli in cartone pesante con intarsi sensoriali. I libri in tessuto sono molto resistenti e facilmente pulibili, ma hanno un costo rilevante.
    Foto: Libri morbidi


Tali resistenze riducono l'impiego del libro come strumento educativo negli asili nido.


Fonte: (http://www.progettoasilonido.org/index.php/teoria-e-pratica-al-nido/progetto-educativo/60-libro-come-strumento-educativo)

mercoledì 2 dicembre 2015

L'utilità del libro in asilo nido...

Il libro è uno degli strumenti educativi con maggior utilità e duttilità in un asilo nido.

Sviluppo di competenze del bambino:
Il libro permette all'educatrice di asilo nido di operare con ciascun bambino per promuovere contemporaneamente lo sviluppo di competenze:
Foto: L'esplorazione del libro


  • Di motricità fine;
  • Viso-percettive;
  • Cognitive (capacità di formulare ipotesi sul contenuto, di scoprire collegamenti, di scoprire sequenze, di creare inferenze, di creare immagini mentali);
  • Attenzione congiunta;
  • Di comprensione verbale (consapevolezza fonemica, rime e assonanze, ritmo);
  • Di produzione verbale (ripetizione di nuove parole);
  • Di elaborazione linguistica (capacità di ricostruire una storia, o parte di essa, o una sequenza di avvenimenti);
  • Di approccio all'apprendimento (sviluppo della curiosità, sviluppo della capacità di fare attenzione, della concentrazione, della correlazione tra parti);
  • Di memoria;
  • Di sviluppo dell'autonomia (uso autonomo del libro, lettura autonoma della storia);
  • Consapevolezza e importanza del linguaggio scritto;
    Foto: L'esplorazione condivisa del libro
  • Di socializzazione (condivisione dell'esperienza e piacere della lettura con l'educatrice, anche in gruppo o con il compagno preferito; riconoscimento delle varie relazioni tra i personaggi);
  • Di verbalizzazione di emozioni e di sentimenti (riconoscimento delle varie emozioni tra i personaggi; riconoscimento delle varie emozioni come raccontate dall'educatrice, riconoscimento delle varie emozioni manifestate dal bambino e dai compagni).

L'uso del libro a fini educativi è da considerare dalle educatrici di asilo nido:
"un'occasione complessiva di creare situazioni piacevoli, di sollecitare motivazioni, di affinare competenze in una visione globale in cui aspetti emozionali e cognitivi sono strettamente intricati come è peculiare di questa età".
(Susanna Mantovani, 1998)

venerdì 27 novembre 2015

L'importanza delle immagini

Per i bambini di asilo nido è di fondamentale importanza la presenza delle immagini.
Libro: "Il piccolo Bruco Maisazio", Eric Carle


E' grazie alle illustrazioni che i bambini possono "leggere" personalmente una storia.
Infatti, come ben sanno le educatrici, le prime attività
Foto: Lettura personale
autonome successive all'esplorazione del libro come oggetto-giocattolo sono lo sfogliare (solitamente "raccontandosi" verbalmente qualcosa, in imitazione dell'attività di narrazione dell'educatrice) e il riconoscimento e indicazione delle immagini.
A queste prime attività seguiranno poi il riconoscimento e la denominazione degli oggetti che essi riconoscono nelle immagini.
Tutte queste attività si basano sulla presenza di immagini che illustrano la storia.

Dato lo sviluppo viso-percettivo e cognitivo dei bambini di asilo nido, è evidente che i libri a loro dedicati debbano essere graficamente molto chiari e semplici, con immagini "significative" di quanto si esprime nella storia in quella pagina.

Le illustrazioni devono essere caratterizzate (Catarsi, 2001):
  • in maniera univoca tra loro;
  • in maniera simile a quanto il bambino vede e conosce nella propria realtà quotidiana (verosimiglianza);
  • più i bambini sono piccoli, minore deve essere l'addensamento delle figure sulla pagina.
    Libro: "Il piccolo Bruco Maisazio", Eric Carle

Fondamentale è la coerenza delle espressioni mimico-facciali con quanto espresso nella storia e raccontato dall'educatrice di asilo nido (Catarsi, 2001).
Libro: "Facciamo le facce", Gribaudo
Se il personaggio è triste, lo deve essere sia nell'immagine sia nella storia affrontata in quella pagina.

Per i bambini sopra i 18 mesi, è inoltre fondamentale che le immagini di una pagina siano connesse a quelle delle pagine precedenti e successive: la storia è creata proprio attraverso una costante associazione di immagini. 

mercoledì 18 novembre 2015

Il libro come strumento educativo

Il libro come strumento educativo per l'uso con i bambini di asilo nido può essere definito come...

Una struttura unica (rilegata in modo da svilupparsi in sequenza), di dimensioni contenute (gestibile manualmente dal bambino e/o dall'educatrice), che riproduce al suo interno un insieme di immagini (eventualmente connesse a sensazioni tattili, musiche, odori) che possano essere correlate tra loro attraverso un filo conduttore narrabile dall'educatrice o interpretabile dal bambino.
La struttura unica sequenziale è necessaria perché, per i bambini di asilo nido, la storia deve essere "fissa", cioè sempre nello stesso ordine. 
(Mantovani, 1998; Catarsi, 2001)
Foto: Libro come strumento educativo

Dalla definizione segue che il costituente principale del libro sono le immagini, non il testo.
In molti libri il testo può essere assente: come ad esempio i libri rivolti a bambini sotto i 12 mesi.
Mai assente è invece la "storia". La storia può essere:

  • data dalla successione logica delle immagini;
  • creata sulle immagini dall'educatrice e ottimizzata per ciascun bambino grazie ai feedback che questo invia. Per i bambini sotto i 18 mesi, ogni singola immagine è una piccola storia.

Il testo è importante soprattutto per evidenziare al bambino l'importanza del linguaggio scritto (sviluppo della consapevolezza del linguaggio scritto); egli vede una sorta di "immagine che spiega".
Affinché il libro sia interpretabile e comprensibile dal bambino, esso deve essere congruente con lo sviluppo del bambino stesso.


Fonte:(http://www.progettoasilonido.org/index.php/teoria-e-pratica-al-nido/progetto-educativo/60-libro-come-strumento-educativo)

sabato 14 novembre 2015

Condividiamo il libro!

Per una qualità della relazione con i bambini durante la lettura, è consigliabile mettere in atto delle azioni di condivisione del libro:
1.  con l'educatrice;
2.  con i pari;
3.  con la famiglia.


1.  CONDIVISIONE DEL LIBRO CON L'EDUCATRICE:
La condivisione del libro con l'educatrice di asilo nido si ha principalmente con:
  • trascorrere tempo con il libro in mano e il bambino vicino e individualizzare tale momento;
  • attenzione congiunta;
  • lettura ad alta voce e (per i bambini sopra i 18 mesi) lettura partecipata.
Foto: Lettura con l'educatrice
Quindi l'educatrice di asilo nido sfrutta tutte le occasioni per leggere prima ad alta voce, poi in maniera partecipata, assieme ai bambini i libri da loro scelti.

Individualizza tale momento per ciascun bambino e lo sfrutta per creare occasioni di attenzione congiunta.
Dai 18 mesi in poi, se l'educatrice inizia a leggere con un bambino, solitamente ne raccoglie attorno a sé altri.

L'uso della lettura ad alta voce o partecipata permette di estendere facilmente l'attività al piccolo gruppo che si è creato.
L'educatrice avrà cura di individualizzare le singole interazioni, passando a turno da un bambino all'altro e sfruttandole per creare occasioni di attenzione congiunta.


2.  CONDIVISIONE DEL LIBRO CON I PARI:
La lettura in asilo nido, quando coinvolge l'educatrice, è quasi sempre un'attività di piccolo gruppo.
Foto: Lettura con i compagni
Anche iniziare a leggere ad alta voce un libro portato da un singolo bambino, vedrà dopo poco la partecipazione di 2-3 altri bambini.
In altre parole, i pari sono sempre coinvolti.

E' possibile però promuovere la lettura con i pari anche quando eseguita in solitaria da un bambino.
Ad esempio, proponendo al suo amico preferito (dopo i 24 mesi, quando le diadi amicali sono ben evidenti) di leggere anche lui un libro.
Questo non sempre ottiene l'effetto voluto, poiché il secondo bambino può essere coinvolto in altre sue attività.
L'idea alla base di questa strategia è incentivare la lettura esaltandone le emozioni positive non dipendenti dal libro.
L'educatrice deve riconoscere, apprezzare esplicitamente e rinforzare positivamente tutti gli sforzi inerenti questa lettura "condivisa" e l'uso del libro di ciascun bambino.
Sotto i 30 mesi, ciascun bambino "leggerà" un libro autonomamente, vicino ad altri ma senza interagire.
L'inizio di una lettura "a due" si verifica solitamente dopo i 30 mesi.

3.  CONDIVISIONE DEL LIBRO CON LA FAMIGLIA:
L'educatrice di asilo nido deve stimolare la lettura in famiglia, in particolare tra genitore e bambino.
Foto: Lettura con i genitori

Per far ciò, è possibile ad esempio:

  • predisporre in maniera condivisa e pubblicizzare tra i genitori un apposito "progetto con le famiglie", esaltandone l'importanza per lo sviluppo del bambino. Questo progetto può delineare i punti principali di stimolazione della lettura, come la disponibilità di libri e del genitore a leggere, il leggere almeno una volta il giorno, il principio dell'attenzione congiunta, una lista di libri consigliati, i parametri da valutare per l'acquisto di un nuovo libro per bambini;
  • sviluppare in maniera congiunta la lettura di storie specifiche;
  • sfruttare la lettura all'asilo nido come stimolo per ulteriori sviluppi a casa.


Fonte: (http://www.progettoasilonido.org/index.php/teoria-e-pratica-al-nido/progetto-educativo/62-lettura-al-nido-strategia#dettagli_sulle_3_azioni)

venerdì 6 novembre 2015

Come favorire la lettura al Nido

Foto: Bimbo alla scoperta dei libri
La lettura di libri illustrati ha grande importanza per lo sviluppo dei bambini di asilo nido, quindi è utile che le educatrici possano incentivarla con strategie educative mirate e con più attività tra loro connesse.
La lettura, infatti, non è un'attività fine a se stessa, ma "un'occasione complessiva di creare situazioni piacevoli, di sollecitare motivazioni, di affinare competenze in una visione globale in cui aspetti emozionali e cognitivi sono strettamente intricati come è peculiare di questa età"
(Mantovani, 1989, pag. 18).


STRATEGIA GENERALE PER LA LETTURA:

Una strategia generale per la lettura, cioè valida per tutte le età, si basa sul fatto che per incentivare la lettura, l'educatrice di asilo nido deve sempre riconoscere, apprezzare esplicitamente e rinforzare positivamente tutti gli sforzi di ciascun bambino inerenti alla lettura e l'uso del libro.

Infatti, sia nella fase del libro-giocattolo, sia più tardi, l'importanza della lettura percepita dai bambini di asilo nido è sempre direttamente proporzionale alla qualità della relazione educatrice-bambini e all'atteggiamento complessivo dell'educatrice verso i libri e verso l'attività di lettura stessa (l'educatrice, infatti, rappresenta un modello per i bambini).

Di conseguenza, le azioni della strategia generale per la lettura mirano a:
-  Qualità della relazione educatrice-bambino durante la lettura;
-  Atteggiamento delle educatrici verso i libri e l'attività di lettura.


Strategia I: Qualità della relazione educatrice-bambino durante la lettura
Foto: Lettura con l'educatrice
La prima parte della strategia generale è volta a incrementare la qualità della relazione educatrici-bambini (dal punto di vista dei bambini) durante la lettura.

Proponiamo tre azioni:
1. Condivisione del libro con     l'educatrice;
2. Condivisione del libro con i pari (dopo i 24 mesi) - Sfruttare le coppie di amici/amiche;
3. Condivisione del libro con la famiglia.



Strategia II: Atteggiamento delle educatrici verso i libri e l'attività di lettura
La seconda parte della strategia generale è volta a migliorare l'atteggiamento complessivo delle educatrici verso i libri e l'attività di lettura stessa.
L'importanza dell'atteggiamento delle educatrici è ben evidente riflettendo su questi due esempi:

  • Proporre specifiche attività di lettura ogni uno-due giorni per i bambini è molto più significativo che proporre un laboratorio settimanale; il tutto è inoltre molto diverso dal lasciare libero accesso ai libri ed essere, come educatrice, sempre pronta a leggere una storia quando un bambino le porta il libretto illustrato (ad esempio durante il gioco libero).
  • Le educatrici devono considerare che i libri per gli asili nido sono oggetti con una breve vita utile e devono essere "consumati" dai bambini, evitando quindi atteggiamenti verbali o non verbali che esprimano sensazioni negative a fronte di comportamenti perfettamente naturali dei bambini stessi.

Per migliorare l'atteggiamento complessivo delle educatrici verso i libri e l'attività di lettura stessa, proponiamo queste cinque azioni:

1. Aumento della presenza fisica dei libri in sezione;
2. Predisporre più attività specifiche per la lettura;
3. Sfruttare il libro e le storie lette per avviare altre attività;
4. Disponibilità dell'educatrice alla lettura;